La chiesetta del Santissimo Salvatore all’Osservatorio
La chiesetta venne realizzata nel ‘700 come ex voto dagli appestati che furono mandati in esilio sul Vesuvio per evitare il contagio con il resto della popolazione e che, nonostante si trovassero a pochi passi dal cratere, riuscirono a sopravvivere all’eruzione del vulcano. Da allora, la chiesa del Salvatore è diventata un punto di riferimento per i fedeli che pregano affinché il Vesuvio tenga a bada la sua potenza distruttiva. Il Capodanno, inoltre, ricorda un altro storico episodio avvenuto nella cappella dell’Osservatorio. Nella notte del passaggio tra il 1899 ed il 1900, nella chiesetta venne celebrata una solenne messa di ringraziamento presieduta dal cardinale Achille Ratti, che da lì a poco sarebbe diventato Papa Pio XI. Egli trovandosi a Napoli, volle recarsi a vedere il Vesuvio. Vi si avviò di buon mattino e celebrò la messa nella chiesetta del Salvatore, a mezza costa; poi effettuò a piedi l’ultimo tratto della salita, fino al conetto eruttivo. Ecco, vergate di suo pugno, le impressioni di quella gita: « Ci accolse (il Vesuvio) con un forte rombo, seguito da un’esplosione che, illuminando tutto in tondo, anzi tutta la cavità del cratere, ci fece rimanere attoniti alla terrifica grandezza dello spettacolo che si svolgeva sotto gli occhi nostri.
La gran bocca del vulcano ci stava dinanzi spalancata in tutta la sua vastità. Dal cono sorgente al fondo del cratere, come da un ceppo di vivida fiamma, un elegante (non saprei dire altrimenti) getto di materia incandescente balzava gigantesco zampillo seguendo la verticale, e raggiunta l’altezza dell’orlo e superatala di parecchio, si espandeva non meno elegantemente in ampio lembo convesso, ricadendo come pioggia di fuoco, sui ripidi fianchi del cono medesimo. Fu un momento, poi, mentre il rombo andava come allontanandosi nella profondità della terra, il getto igneo si abbassava rapidamente e le bocche del cono si andavano rinchiudendo : le fiamme ne lambivano, guizzando per pochi istanti ancora, gli orli e finalmente tutto rientrava nell’oscurità e nel silenzio della notte». Nonostante l’importante valore storico,tuttavia, la cappella del complesso dell’Osservatorio Vesuviano è rimasta abbandonata ed in preda al degrado per lunghi decenni. Le operazioni per il suo recupero sono iniziate alla fine degli anni ’80, dopo che la struttura sacra era diventata prima un deposito per la malavita organizzata e, successivamente, una discarica di elettrodomestici e copertoni. L’unico arredo sopravvissuto alla furia dei ladri e dei vandali è un’antica scultura lignea, recentemente restaurata, che rappresenta il Santissimo Salvatore.