sabato, Dicembre 21, 2024
Ferrovia

Gli impianti

Dal 1903 al 1913: Ecco una descrizione della linea alla data di inaugurazione: si partiva dalla fermata degli Olivi, a monte del santuario di Pugliano, così chiamata perché ospitata in una zona piantata ad olivi; il primo tratto della linea era a semplice aderenza, con pendenze variabili dallo 0 all’8 %. Superata l’autostrada con un sottopasso, nel punto in cui fu fissata una fermata facoltativa, la ferrovia costeggiava la località Bosco Catena, cioè la parte alta del bosco reale di Portici; si attraversava, quindi, una zona divenuta famosa per la produzione di albicocche, e dopo un po’ si raggiungeva la fermata di S.Vito, poco più su della quale era possibile ammirare l’omonima chiesetta barocca. Lasciata la chiesa sulla destra, i binari si addentravano nelle cosiddette Novelle di Resina, zona celebre per i vini e la frutta, per giungere poi alla Centrale Elettrica, un edificio di pregevole fattura e tuttora in piedi.

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Superata la centrale elettrica, la salita diveniva più dura, e con essa iniziava la terza rotaia, la cremagliera tipo Strub. Per superare la pendenza del 20% un potente locomotore si aggiungeva a rincalzo del trenino che manteneva, così una velocità costante di 7 Km/h. Cominciava qui la parte più emozionante del viaggio. La salita, che si arrampicava a larghe curve sulle pendici del Monte Somma, era fiancheggiata da castagni, olivi, peri, sorbi, fichi, albicocchi e vitigni che avrebbero accompagnato il viaggiatore fino alla fermata successiva, quella dell’Eremo, un’oasi verdeggiante e saluberrima, che ospitava ed ospita tuttora la chiesa di S.Salvatore,  l’Hotel Eremo ed un po’ più su l’Osservatorio Vesuviano. Qui, finita la cremagliera, la motrice di rinforzo veniva sganciata, e la vettura continuava solitaria, inserendosi tra l’Osservatorio e la caserma dei Carabinieri; un altro breve tratto di 2,1 km con pendenze quasi costanti dell’8% ed avrebbe raggiunto la stazione inferiore.

Dal 1913 al 1955: La necessità di ridurre ulteriormente i tempi di viaggio, spinse la Cook nel 1913 ad aggiungere un nuovo tratto di binario di 450 m che avrebbe collegato la stazione degli Ulivi con la fermata Resina della Circumvesuviana; proprio di fronte a quest’ultima fu costruita la nuova stazione Vesuvio, inagurata sempre nello stesso anno.

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Ecco come si presentava il nuovo tratto: si lasciava Pugliano salendo subito con una forte rampa dalla pendenza dell’8% e si attraversava la sottoposta via Trentola tramite un ponte in ferro, oggi non più esistente; le case che si scorgono a destra e sinistra formavano appunto la frazione resinese di questo nome; poco più in alto tra il fogliame dei frutteti s’intravedeva appena l’Acquedotto Vesuviano che distribuisce ai comuni vesuviani l’acqua del Serino. Si oltrepassa, quindi, un altro ponte in ferro, il sottopasso che serviva la tramvia Napoli-Trentola; i binari entravano in profonda trincea, ed oltrepassavano un ponte in muratura sotto la provinciale Resina-Osservatorio. Quando uscivano dalla trincea erano già giunti alla vecchia fermata degli Ulivi. Il tratto successivo fino alla stazione inferiore della funicolare rimase invece inalterato.