Sul Vesuvio torna la funicolare
da Il Mattino del 9 Dicembre 2003
Tornerà a sferragliare sul Vesuvio il trenino di «Funiculì-Funiculà». L’Ente Parco ha infatti acquistato l’antica stazione Cook, l’edificio da cui alla fine dell’Ottocento partì «Vesuvio», la prima carrozza della funicolare del Vesuvio.
Il contratto di compravendita è stato sottoscritto tra il presidente del Parco, Amilcare Troiano, e l’attuale proprietario dell’immobile. L’atto definitivo sarà siglato entro la prima metà di gennaio 2004. Il costo del fabbricato è stato di circa 450 mila euro, ed è già pronto un progetto di massima per far rivivere lo storico impianto che dovrebbe ripetere l’identico tracciato iniziale. La funicolare fu inaugurata il 6 giugno del 1880, con grande partecipazione di pubblico e autorità. L’impianto divenne in tal modo il primo e unico apparato al mondo in grado di scalare un vulcano attivo. L’idea di mettere in piedi un mezzo di trasporto che potesse sostituire gli asini, i muli e le portantine dei facchini balenò nella mente di Ernesto Oblieght, un imprenditore ebreo-ungherese, alla fine del 1860. Oblieght, quindi acquistò una concessione demaniale trentennale su circa un ettaro di territorio a 150 lire annue. Successivamente domandò licenza per la fondazione della «Societée Anonyme du Chemin de fer Funiculaire du Vesuve».
Il costo per la costruzione dell’impianto fu di circa 435 mila lire dell’epoca e, il primo viaggio, la funicolare lo fece il dieci giugno del 1880. Quattro mesi dopo, la notizia dell’impianto cominciava a fare il giro del mondo sulle note e i versi di un napoletano, Peppino Turco, e uno stabiese, Luigi Denza, che in quattro e quattr’otto scrissero e musicarono «Funiculì funiculà». Oblieght, oberato di debiti, solo pochi anni dopo, nel 1888, cedette la sua quota alla Compagnia Thomas Cook & Son per 170mila lire. Nel 1903 la ferrovia fu rinnovato e si usò l’elettricità al posto del vapore per produrre l’energia di trazione. Infine, tracciato, stazioni e carrozze furono distrutte dall’eruzione del 1906. Si ricostruì tutto nuovamente, ma i Cook nel 1928 vendettero l’impianto che però funzionò sino al 1943, quando quella eruzione produsse danni che non potettero essere più riparati.